Il direttore dell'ODFS partecipa al dibattito finale della Conferenza politica mondiale

Il presidente dell'Iman Ribal Al-Assad ha recentemente partecipato al dibattito finale della World Policy Conference di Montreux, in Svizzera. La tavola rotonda era presieduta da Dominique Moïsi, consigliere speciale dell'Institut Français des Relations Internationales di Parigi.

Tra gli altri partecipanti figurano:

Miguel Ángel Moratinos, ex ministro degli Affari esteri spagnolo

Bilahari Kausikan, Consigliere politico presso il Ministero degli Affari Esteri di Singapore e Ambasciatore in carica

Narendra Taneja, Presidente del Gruppo per la Sicurezza Energetica della FICCI (Federazione delle Camere di Commercio e Industria Indiane) e Presidente del World Energy Policy Summit

Meir Sheetrit, ex ministro israeliano degli Interni, ministro degli Alloggi e delle Costruzioni, ministro delle Finanze, ministro della Giustizia, ministro dei Trasporti e ministro dell'Istruzione, della Cultura e dello Sport.

Renaud Girard, giornalista di "Le Figaro" e redattore di "Questions Internationales".

Mona Makram Ebeid, senatrice egiziana e membro della Commissione costituzionale del Senato.

Il discorso di Ribal ha affrontato i temi dell'estremismo islamico e delle crisi in corso in Siria e in Medio Oriente. Dopo aver parlato, Ribal ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"Vorrei esprimere il mio rammarico per il fatto che Sua Eccellenza il Ministro degli Esteri del Qatar non fosse presente in sala per la sessione finale, perché avrei voluto che ascoltasse ciò che ho da dire, ma a quanto pare si rifiuta di stare nella stessa stanza con me! E questo è il più alto diplomatico del Qatar!

Questo nonostante io sia stato esiliato dal mio Paese da bambino e abbia criticato il regime per tutta la mia vita adulta.

Temo che questo tipo di mentalità ristretta metta in dubbio le affermazioni del Qatar di impegnarsi per la democrazia in Siria e per un dialogo inclusivo piuttosto che per la divisione settaria e il conflitto.

È vero che ho criticato il Qatar proprio per il suo sostegno a gruppi estremisti come al-Nusra, i Fratelli Musulmani e altri nel mio Paese.

Credo che questo dimostri che non sono affatto interessati alla democrazia.

Al contrario, temono un effetto domino che porti la democrazia in Qatar e quindi preferiscono alimentare il conflitto settario in Siria e nella regione.

Perciò, pur rammaricandomi per l'assenza di Sua Eccellenza, sono cose che vanno dette e spero che tutti i veri pluralisti e democratici siano d'accordo".

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